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Percorso di visita

Appena varcato il pesante portone d’ingresso, lo sguardo si apre ad abbracciare il Giardino dei Sensi, dove si possono scoprire piante aromatiche, officinali ed essenze floreali di diversa natura, tra cui splendide rose, e molte specie autoctone, come, ad esempio, la menta di Pancalieri, l’issopo e la melissa.

Campeggia al centro del giardino l’installazione intitolata La palette del pittore di Franz Stähler, una fontana odorosa che nebulizza getti profumati, avvolgendo i visitatori in singolari auree olfattive. 

Ogni elemento artistico del Giardino dei Sensi invita alla contemplazione della componente vegetale e floreale, che diventa autentica “essenza”, anima del luogo: architettura e decorazione insieme.

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Il percorso di visita si snoda attraverso 13 sale espositive multimediali, distribuite tra il piano terreno e il primo piano nobile. In esse, le installazioni d’arte contemporanea si inseguono e offrono ai visitatori esperienze sensoriali uniche e la possibilità di viaggiare attraverso il tempo e i luoghi, per scoprire la storia della profumeria, dal laboratorio dell’imperatrice bizantina Zoe Porfirogenita, alle rotte delle mude veneziane, dalla leggendaria acqua della Regina d’Ungheria, alle predilezioni di Caterina de’ Medici e del suo mastro profumiere Renato Bianco, René le Florentin, che introdusse profumi ed essenze alla corte di Francia, dall’estro di Giovanni Maria Farina, inventore dell’Acqua di Colonia, fino alle moderne tecnologie adottate dalle Maison di oggi.  

Il percorso permette di attraversare, nel piano nobile, le settecentesche Sale Blu, Rossa e Verde oltre alla Sala di Cantone, poste nella manica di Ponente, per arrivare poi alla più importante sala di rappresentanza: il Salone d’Onore.

Il Salone d’Onore, detto anche Salone dei Fasti di Vittorio Amedeo I o Aula Regia, è impreziosito da un pregevole ciclo di affreschi realizzato da Jean Claret e Giovenale Boetto, appartenenti alla Scuola pittorica saviglianese, dopo il 1637.

L’ambiente, vasto e aulico, situato al primo piano nobile, costituisce il cuore primigenio del palazzo e conserva ancora la pregevole pavimentazione originale secentesca.

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La Sala degli Dei, sita nell’ala Sud del piano nobile, originariamente corrispondeva a due stanze distinte, poi unite dopo il 1898 dalle suore Rosine, per crearvi una cappella di culto. Ambiente raccolto e raffinato, conserva soffitti originali con travi in legno, decorate con i gigli, in omaggio a Maria Cristina di Francia, consorte di Vittorio Amedeo I di Savoia. 

Gli affreschi della Sala degli Dei si ispirano al volume Flora seu De florum cultura di Giovan Battista Ferrari, pubblicato in italiano tradotto dal latino nel 1638. Caratteristici, infatti, sono i temi della coltivazione dei fiori e dell’arte del giardinaggio, rappresentati attraverso i segni zodiacali, il sole e la luna, i mesi e il ciclo delle stagioni. Proprio questi temi rappresentano il genius loci del Palazzo, riconosciuto anche come “Casa dei fiori”.

Nella Sala sono esposti 24 olfattori in vetro di Murano, contenenti le principali essenze delle diverse famiglie olfattive

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L’Aula Sensoriale è una sala-laboratorio dotata di 18 work-desk attrezzati con superficie lavabile, mini-lavabo e computer portatile collegato in rete con quelli delle altre postazioni e del docente-relatore. La sala offre inoltre schermo e proiettore con possibilità di attivare videocamera mobile.

È un ambiente di presentazione e lavoro, particolarmente adatto ad analisi qualitative, laboratori, lezioni, nelle quali è previsto il coinvolgimento diretto dei partecipanti nelle attività.

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Campeggia al centro del giardino l’installazione intitolata La palette del pittore di Franz Stähler, una fontana odorosa che nebulizza getti profumati, avvolgendo i visitatori in singolari auree olfattive. 

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Il Salone d’Onore, detto anche Salone dei Fasti di Vittorio Amedeo I o Aula Regia, è impreziosito da un pregevole ciclo di affreschi realizzato da Jean Claret e Giovenale Boetto, appartenenti alla Scuola pittorica saviglianese, dopo il 1637.

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Gli affreschi della Sala degli Dei si ispirano al volume Flora seu De florum cultura di Giovan Battista Ferrari, pubblicato in italiano tradotto dal latino nel 1638. Caratteristici, infatti, sono i temi della coltivazione dei fiori e dell’arte del giardinaggio, rappresentati attraverso i segni zodiacali, il sole e la luna, i mesi e il ciclo delle stagioni. Proprio questi temi rappresentano il genius loci del Palazzo, riconosciuto anche come “Casa dei fiori”.

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